ADHD e Iperattività Sassari

Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività

Il DDAI (o ADHD nell’acronimo inglese) è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo di origine neurobiologica che interferisce con il normale sviluppo psicologico del bambino e ostacola lo svolgimento delle comuni attività quotidiane nei diversi contesti di vita: scuola, gioco, famiglia; in altri termini diremo che la difficoltà non è settoriale ma pervasiva.

Il Disturbo da Deficit di Attenzione, con o senza Iperattività, riguarda l’autocontrollo con conseguente impulsività. Il bambino con DDAI/ADHD molto spesso non riesce ad orientare i propri comportamenti rispetto a quanto atteso dall’ambiente esterno, ovvero non è in grado di utilizzare i “comandi interiori” per eseguire quelle azioni adeguate che l’ambiente si aspetterebbe da lui: stare attento alla maestra che spiega, rimanere seduto per un tempo sufficiente durante la lezione o i pasti, ricordarsi i compiti per casa, rispettare i turni nella conversazione, e altri. Nei due principali contesti di vita il bambino con DDAI si presenta con le seguenti caratteristiche:

•  A scuola: non riesce a prestare la dovuta attenzione, è irrequieto, lavora in modo disorganizzato e disordinato, è spesso “fuori dal compito”, molto eccitabile, molto imprevedibile nelle reazioni,ignora le istruzioni sul lavoro da svolgere, tende a diventare il “bullo” della classe
•  A casa: incapacità a seguire le istruzioni, disorganizzazione delle attività di gioco e lavoro

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Le famiglie trovano confronto e aiuto attraverso un confronto costante con altri genitori attraverso l’associazionismo di volontariato presente su tutto il territorio nazionale . Ulteriori informazioni sul sito dedicato : https://www.aidaiassociazione.com/

Il contesto sociale

Il disturbo da deficit dell’attenzione, si caratterizza spesso per un atteggiamento “sopra le righe”; il bambino con questo disturbo presenta uno scarso rendimento scolastico associato a gravi problemi di inserimento sociale. Tra le caratteristiche relazionali più frequenti presenti in questi bambini troviamo :

1. Forte ostinazione
2. Scarso rispetto delle regole
3. Prepotenza
4. Umore Labile
5. Arroganza
6. Scarsa tolleranza alla frustrazione
7. Scatti d’ira
8. Ridotta autostima
9. Ricerca costante di forti emozioni
10. Maggiore rischio per l’uso di sostanze stupefacenti

Il DDAI si presenta spesso associato ad altre condizioni cliniche interpretabili , in base al singolo caso specifico, coke conseguenza o elemento scatenante (sottostante ) al disturbo stresso . In ordine percentuale decrescente troveremo:

1. Disturbo oppositivo provocatorio 50%
2. Disturbi di apprendimento 40%
3. Disturbi di tipo depressivo 30%

4. Disturbi di tipo ansioso 25%
5. Disturbo della condotta 15%

Incidenza media e possibili trattamenti

Si hanno diversi dati rispetto alla diffusione di questo disturbo con variazioni anche rilevanti rispetto alle percentuali. In america generalmente si hanno percentuali più elevate mentre in auropa sono inferiori. Va precisato che in America le linee guida rispetto al disturbo di attenzione sono diverse da quelle europee e italiane: secondo il DSM-IV (maggiormente usato in America) infatti i pazienti con DDAI sono circa il 5%, mentre secondo l’ICD-10 sono meno del 2%.

Possibili trattamenti:
1. farmacoterapia | 2. psicoterapia | 3. Tecniche di intervento cognitivo- comportamentali | 4. Tecniche metacognitive | 5. Terapia alla famiglia (parent – training

Prognosi del DDAI /ADHD
1. Permane una diagnosi di DDAI (tra il 50% e il 70%) | 2. Precoce abbandono scolastico | 3. Criminalità (circa il 13%-15%) | 4. Disturbo di personalità antisociale (circa il 20%) | 5. Abuso di sostanze (circa il 15%) | 6. Perdita del lavoro | 7. Basso status socio-economico | 8. Disturbi dell’umore | 9. Disturbi d’ansia

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